L’ex presidente della regione Sicilia, Totò Cuffaro, rilancia la Democrazia Cristiana e per questo è pronto a vestire i panni del commissario regionale della DC. Come primo passo, attraverso i canali social, ha lanciato lo slogan “ancora Liberi e Forti“. Resta interdetto dai pubblici uffici, per la condanna ricevuta, ma non ha mai smesso di impegnarsi. Dalla sua Sicilia all’Africa, Totò Cuffaro è accanto alla gente, pronto ad ascoltare i loro problemi e a intervenire con iniziative di solidarietà. «Il nostro compito è quello di riaccendere una fiammella – ha dichiarato Totò Cuffaro all’interno della rassegna stampa su Radio Fantastica – e di chiedere ai siciliani cosa ne pensano. Se entro fine anno raggiungeremo trentamila adesioni, allora questa fiammella potrà dare a tanti fiducia e una ricomposizione all’area di centro». Uomo di grande esperienza politica e culturale, da anni impegnato nel sociale e con tanta voglia di rappresentare i moderati, i cattolici che hanno fatto dell’Italia un grande Paese, Totò Cuffaro ricorda le fondamenta della nostra nazione che sono anche quelle europee. «C’è voglia di una politica non urlata ma attenta a quello che si dice  – continua – voglia non di populismo ma di popolarismo. La gente deve poter riaffidare le proprie idee e i propri bisogni, le proprie attenzioni a chi si ferma a parlare e a ragionare senza scaricare discorsi addosso. La Democrazia Cristiana era innanzitutto un partito ideologico e poi c’era tutto quello che ruota attorno. Oggi invece i partiti sono contenitori di interesse per business, per stare dentro le Istituzioni. I partiti nascono e finiscono perché manca il collante ovvero l’ideologia che per me è il cardine della Politica. Senza sarà difficile ricostruire un partito vero». L’obiettivo della nuova Democrazia Cristiana è quella di veicolare quante più idee ai giovani. «La Democrazia Cristiana vuole essere un partito libero, aperto e plurale dove si può aderire per scelta. Saranno gli elettori – conclude – a scegliere cosa sarà la DC e non i partiti a scegliere che cosa gli elettori dovranno fare. Ai giovani bisognerà ricordare il passato della DC e farli innamorare  della politica. Quelli che si accostano sono più colti e prepararti di una volta. I giovani di oggi disprezzano la raccomandazione, rifiutano molte cose. E’ bello sapere che si affacciano al mondo della politica con entusiasmo, passione  e per servire il nostro Paese».

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