Riaccendere il motore del paese anche attraverso il turismo. L’estate è alle porte e la Sicilia e i siciliani si apprestano a vivere una nuova stagione di speranza , passione con la consapevolezza di alzare la testa dopo il periodo di stop causato dalla pandemia. La campagna di vaccinazione prosegue nel comune senso di responsabilità di ogni singolo cittadino per il bene di noi stessi e di chi vorrà trascorrere qui le proprie vacanze. Serve un piano o meglio non solo parole ma fatti concreti. All’assemblea regionale, lo scorso 12 maggio, è stato approvato il piano triennale di sviluppo turistico per rilanciare l’intero settore turistico. « Il primo settore fortemente colpito dalla pandemia e l’ultimo che ne uscirà fuori – ha dichiarato Manlio Messina Assessore regionale al turismo sport e spettacolo , all’interno della rassegna stampa su Radio Fantastica – gravi perdite economiche che hanno messo in ginocchio l’intera industria turistica. Il piano triennale della regione, punta ad una programmazione chiara, attenta e precisa per il rilancio di un settore che rappresenta il 13-14% del Pil regionale e in alcuni casi supera in diverse zone della Sicilia anche il 20% . Abbiamo la necessità di fare bene con pieno ottimismo, pian piano cominciamo a vedere la luce in fondo al tunnel ». Il piano triennale della regione non deve diventare la panacea di tutti mali, ma sarà la struttura portante con a seguito di iniziative che modelleranno l’offerta estiva per chi vorrà programmare le proprie vacanze. Purtroppo i numeri e le perdite non sono positive, anzi, tutta la filiera turistica ha perso denaro e costretto chiusure di molte strutture ricettive e non solo con conseguenze alle tante posizioni lavorative dei siciliani. Il piano ristori doveva rappresentare una cura dinnanzi a una ferita. E’ stato così? « E’ chiaro che quando il governo nazionale decide di chiudere drasticamente, è chiaro che ci si aspetta dei ristori adeguati – continua – il settore alberghiero e turistico e in generale devo dire che è arrivato ben poco. Se dovessero arrivare i ristori che ben venga, però le imprese guardano al futuro nella speranza di riprende il prima possibile e incassare liquidità per andare avanti. In Sicilia se dovessimo stimare  le perdite si aggirerebbero  intorno all’80% -85% del fatturato 2019. Numeri stratosferici, costringendo molte aziende alla chiusura ». La scommessa seppur complicata  parte anche dalle amministrazioni comunali per il controllo delle imprese del territorio, perché il turismo và a specializzarsi nei vari settori. Non basta essere una bella terra o avere il 17% del patrimonio dell’Unesco. Serve una proposta importante , culturale e  spendibile  anche in campo internazionale. « La Sicilia sarà protagonista di grandi eventi internazionali – conclude – non solo d’estate, ma anche da settembre in poi. Penso al Bellini in Fest diretta dal maestro Riccardo Muti. Alla fiera del turismo internazionale nel mese di ottobre a Palermo, al Giro di Sicilia, alla coppa del mondo di vela paraolimpica. Anche il natale sarà protagonista con tante iniziative, la nostra terra deve lavorare tutto l’anno, non possiamo permetterci più passi falsi. Per concludere avremo una grande novità. Siamo l’unica regione in Italia e d’Europa, chiunque verrà in Sicilia almeno 3 notti riceverà in omaggio una notte gratis, una visita guidata in una città a scelta, visita subacqua e ingressi nei parchgi archeologici e musei, e offriremo sconti importanti anche sui voli aerei ».

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