Un nuovo futuro per la periferia di Catania. Dopo anni sono stati consegnati alla città gli alloggi dell’ex palazzo di cemento che, nell’occasione, è stato denominato “torre Leone”. Per molti anni quel luogo è stato simbolo del degrado e della criminalità ma adesso si volta pagina. L’ex amministrazione comunale, con a capo il sindaco Enzo Bianco, nel 2016 aveva deciso di mettere un punto fermo e di riqualificare l’immobile. L’obiettivo era quello di consegnare i numerosi appartamenti ai vari assegnatari, individuati secondo le graduatorie. « La Catania del futuro dipenderà da quello che succederà nei quartieri periferici – ha dichiarato Enzo Bianco, presidente del Consiglio Nazionale dell’ANCI, all’interno della rassegna stampa su Radio Fantastica – Librino è grande quasi come un Comune. Una media città italiana dove, purtroppo, si registrano la mancanza di servizi essenziali, dove io ho concentrato tutte le mie forze per svegliare e migliorare questo luogo. Da lì il palazzo di cemento, altissimo, costruito da uno dei più grandi architetti catanesi: Giacomo Leone. In quel palazzo si consumavano troppi orrori, spaccio, deposito di armi e tanta microciminalità. Per fare un’operazione vincente non potevo limitarmi allo sgombero dalla criminalità; dovevamo consegnare quell’immobile ai cittadini catanesi in condizioni da poterci vivere, abitare». Da lì è iniziata una scommessa che oggi arriva al traguardo: la consegna. Una festa per tante persone in difficoltà, da anni in attesa di una casa. Ma non solo. Per il quartiere un altro importante intervento: gli orti urbani. Un cambiamento che ha attirato l’attenzione anche delle più alte autorità statali con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che in occasione di una visita in città e dell’intitolazione di una via a Carlo Azeglio Ciampi, visitò proprio gli appezzamenti di terreno concessi ai residenti della zona per la coltivazione. Insomma, Librino non è solo degrado ma un quartiere pronto a cambiare. Basta volerlo.

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