A Catania è stato disposto il sequestro preventivo delle quote sociali della società  “Etna Doc srl”  e del relativo patrimonio aziendale che ammonta a circa 500mila euro. Orazio Tosto, imprenditore nel settore della ristorazione, è finito agli arresti domiciliari per bancarotta. A chiudere il cerchio, sul sistema messo in piedi dall’uomo, sono state le fiamme gialle. «L’attività di indagine coordinata dalla Procura di Catania – ha dichiarato il Ten. Col. Gennaro Tramontano Comandante del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Catania, all’interno della rassegna stampa su Radio Fantastica – con l’inserimento da parte di alcuni magistrati che si occupano di reati societari fallimentari, hanno individuato il sistema di bancarotta fraudolenta. Il noto imprenditore catanese gestiva il patrimonio di 3 ristoranti, aveva svuotato le casse di una delle 3 società ingannando il valore, quindi era rimasta una scatola vuota con i debiti nei confronti dell’Erario e anche nei confronti dei debitori per un totale di 600 mila euro». Le indagini hanno fatto emergere le condotte criminose dalle società “Wine market srl” attiva nel settore della ristorazione mediante la gestione dei tre noti ristoranti etnei: Il Cantiniere, il Nerello e Panecaldo. L’indagato, secondo gli inquirenti, avrebbe sottratto parte delle scritture contabili, in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio, e tenuto la contabilità in modo non conforme alla legge, rendendola conseguentemente inattendibile. «L’imprenditore dopo la notizia del fallimento – conclude – per cercare di rientrare dagli investimenti aveva organizzato la svendita dei prodotti presso i suoi negozi pubblicizzandola anche sui giornali e sui mezzi di trasporto della città».

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