Inarrestabili come un treno senza sosta. Ancora una volta a salire sul gradino più alto  sono le straordinarie ragazze dell’Ekipe Orizzonte Catania. La pallanuoto femminile consegna per la 21esima volta lo scudetto alle ragazze etnee. Una bacheca già ricca di premi che dovrà fare spazio all’ennesimo titolo in più nel tempio più invidiato d’Italia e d’Europa. Abbiamo dovuto attendere fino a gara 5, strappata ancora una volta  ai calci di rigori, che sicuramente per i deboli di cuore non avrà rappresentato l’aspetto migliore. Ma tutte le gare contro Plebiscito Padova sono state avvincenti, spettacolo degno agli occhi degli addetti ai lavori e non, consegnando giocate importanti dai più anziani ai più giovani, a testimoniare che entrambe hanno giocato più che a viso aperto. « Sicuramente le finali sono momenti importanti, noi eravamo convinte che dipendesse solo da noi, al di la del valore dell’avversario – ha dichiarato Martina Miceli coach dell’Ekipe Orizzonte Catania, all’interno della rassegna stampa su Radio Fantastica – e quest’anno a distanza di 10 anni che non gioco alla vigilia di gara 5 avevo una gran voglia di scendere in acqua , sarebbe stato sicuramente più facile in acqua che gestirle da fuori ». Sarebbe retorica, oggi, parlare di difficoltà causate dalla pandemia, gli atleti non avevano idea su come muoversi guardando un tempo fatto più di dubbi e incertezze.  Allenatori e coach hanno dovuto rivedere e non poco tutti i programmi di una stagione, trovando dalle forze mentali incredibili. « E stato un anno difficile, eravamo prime in classifica in Italia e in Europa – continua -si percepiva qualcosa di grande. L’inizio di quest’anno non fu dei migliori con la nazionale che ha dovuto cedere il proprio posto alle Olimpiadi. A gennaio ci siamo ritrovate dentro un tunnel, sono stati 6 mesi difficilissimi eravamo stanche e senza benzina dopo questa batosta. Abbiamo avuto un gruppo di ragazze straordinarie, alla lunga hanno dimostrato di essere compatte raggiungendo un traguardo straordinario ». Presidente e coach, in casa orizzonte, un binomio che prosegue , portando avanti un dna più che solido. Tania di Mario e Martina Miceli hanno vinto tutto. Amicizia, complicità, sudore e sacrificio, anime di questo gruppo che trionfa,  scoperte dal grande presidente Nello Russo, hanno fatto le fortune di un intera città e di una nazione che nel 2004 le vide protagoniste con la nazionale sul tetto più alto ai giochi olimpici di Atene con la medaglia d’oro. « Abbiamo creato insieme questa realtà con l’orizzonte –sottolinea –  siamo cresciute tantissimo in questi anni, dividendoci i compiti e organizzarci al meglio. Su ogni singola ragazza abbiamo lavorato tanto. La città di Catania per me e Tania rappresenta tutto, ormai ci sentiamo delle vere catanesi ». Un movimento quello femminile in continua evoluzione. Anno dopo anno cominciano ad arrivare titoli e riconoscimenti alle donne impegnate nello sport, in campo , lottando e superando le più grandi città e club italiani. Orgoglio e soddisfazione per chi magari lavora in silenzio e che oggi meritano più considerazioni. Campionesse insieme alle ragazze dell’orizzonte Catania anche le Pink Elephnats flag football senza dimenticare il team dell’Hockey  prato, polisportiva Valverde per la bellissima stagione raggiungendo gli spareggi per lo scudetto. « Sono anni che sta crescendo lo sport femminile – conclude – purtroppo in Italia viene considerato un gradino più basso. Anche nel nuoto le medaglie stanno arrivando dalle donne. Ho vissuto anche da atleta questa situazione, ma devo dire che forse ti dà una spinta in più ».  Evviva lo sport catanese fatto di uomini straordinari e di donne meravigliose.

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