Una crisi senza precedenti continua a mettere in crisi il mondo del lavoro e delle aziende. A causa del secondo stop per l’emergenza sanitaria, continuano ad accendersi dei campanelli d’allarme per l’intera economia. Il settore del Turismo, in questo momento, è quello che sta soffrendo più di tutti. Lo dicono i numeri che ad oggi registrano un numero elevato di perdite dei posti di lavoro. Nel periodo estivo sono stati registrati piccoli recuperi ma l’effetto della pandemia non consente di recuperare l’occupazione lavorativa in breve tempo. Sette imprese su dieci sono in difficoltà. «In Sicilia come in tutta Italia – ha dichiarato il CEO di Allegro Italia Hotel Piergiorgio Mangialardi, all’interno della rassegna stampa su Radio Fantastica – noi di Allegro Italia, gestiamo diversi alberghi da nord a sud. I ricavi sono diminuiti del 95%. Sull’Etna abbiamo normalmente la principale fonte d’attrazione turistica anche perché i visitatori che affollano il vulcano sono davvero tanti, basti pensare che arrivano da parecchie parti del mondo; ad oggi siamo a zero. L’estate è andata un pochino meglio. Gli alberghi sulla costa hanno lavorato bene, diciamo che il mese di agosto è andato in salvo. Purtroppo però un mese non può salvare una stagione». I canoni di locazione dei locali rendono impossibile, per molti imprenditori, di lasciare aperta e funzionale la propria struttura. Gli aiuti da parte del Governo non rappresentano l’unica soluzione. «Abbiamo lanciato una petizione popolare – continua – che si chiama “Salviamo Bar, Alberghi e Ristoranti “. Stiamo ricevendo tantissime firme di sostegno. Vogliamo rivolgerci al Governo e al Consiglio Superiore della Magistratura per evitare che ci siano sfratti o decreti aggiuntivi che bloccano l’attività economiche legate al turismo».  Servono immediati interventi per bar, ristoranti e alberghi. «Noi di Allegroitalia avevamo la direzione di 2 alberghi con sedi a Pedara e Ortigia – conclude – quest’ultimo è stato chiuso a causa della sentenza da parte del Tribunale per i canoni di affitto dei mesi scorsi. Purtroppo abbiamo lasciato l’albergo e lasciato a casa 5 dipendenti».

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