Saracinesche abbassate per protesta all’interno dei centri commerciali. E’ questa la manifestazione che coinvolgerà oltre trentamila negozi e supermercati in tutte le regioni d’Italia. Da oltre un anno le misure stringenti, emanate dal Governo per evitare possibili rischi di contagio al Covid19,  hanno strozzato nei fine settimana la possibilità di esercitare la vendita al pubblico. « Purtroppo da parecchi mesi, risaliamo con esattezza al mese di ottobre, i centri commerciali rimangono chiusi nei giorni prefestivi e festivi – ha dichiarato Barbara Licata direttore del centro commerciale il Ciclope , all’interno della rassegna stampa su Radio Fantastica – aggravando la situazione in termini di presenza e fatturato. Un danno enorme, senza avere un senso logico. Allo stesso tempo rimangono aperte strutture al pari dei centri commerciali solo perché sono ubicate su strada pubblica. Questo è discriminatorio». L’iniziativa è promossa da Ancd-conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, Cncc-consiglio Nazionale dei Centri commerciali e Federdistribuzione. Chiedono, a gran voce, la possibilità di riaprire nei fine settimana tutte le attività presenti in galleria. I commercianti, da subito, per contrastare i contagi hanno reso operative tutte le prescrizioni previste, in maniera minuziosa, per garantire la sicurezza ai clienti.  «Giorno 11 maggio alle ore 11, tutti i centri commerciali parteciperanno per protestare contro le chiusure – continua – una manifestazione simbolica abbassando le serrande per 15 minuti circa per consegnare un segmale forte. Noi chiediamo di riaprire, le strutture dei centri commerciali sono ben attenzionate, controllate e sanificate. Ci aspettiamo che il Governo centrale ci ascolti facendoci riaprire il prima possibile. Allo stato attuale è difficile poter pianificare il futuro con una forte e immediata risalita anche sul piano economico». Anche per i tanti lavoratori non è stato facile. «Le attività che sono state maggiormente penalizzate sono quelle relative all’abbigliamento e alle calzature – conclude – prevedere attività per il futuro non è facile; vorremmo però seguire la stagione estiva per rilanciare gli spazi con nuove attività».

Per ascoltare l’intervista clicca qui: