Durante il primo lockdown le RSA (residenze sanitarie assistenziali) sono state dei focolai. Molti anziani hanno perso la vita all’interno delle strutture a causa del Covid19 e pertanto gli operatori del settore chiedono di tenere alta l’attenzione. I pazienti delle RSA e delle case di riposo sono soggetti ad alto rischio per le loro condizioni di salute. Sicindustria lancia un messaggio forte e chiaro. E’ necessario che i controlli avvengano velocemente accelerando, se possibile, le procedure di screening. Un’altra richiesta, invece, punta ad uniformare le condotte da parte di tutte le ASP regionali per i tamponi agli operatori e ai pazienti. «In Sicilia purtroppo abbiamo un’impennata di contagi che cresce ogni giorno – ha dichiarato Francesco Ruggeri, presidente della sezione “Strutture socio-sanitarie” di Sicindustria, all’interno della rassegna stampa su Radio Fantastica – a scopo preventivo abbiamo chiesto di velocizzare lo screening dei tamponi con cadenza periodica ogni dieci – quindici giorni all’interno delle nostre strutture. Questo ci serve per monitorare l’andamento complessivo con tamponi e misure restrittive da applicare per il bene di tutti. Attraverso ciò, ci auguriamo di far scendere la percentuale di contagi in tutte le RSA e case di riposo». Altro aspetto riguarda, invece, le ASP. «Molte RSA sono associate a Sicindustria – continua – in tutte le provincie siciliane (Catania, Palermo, Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Ragusa e Messina). Abbiamo chiesto di uniformare e utilizzare un unico protocollo per monitorare costantemente le strutture. Vogliamo abbassare la percentuale di rischio, non di escluderla ma non sprofondare in un vero e proprio incubo come diversi mesi fa». Purtroppo le RSA hanno vissuto momenti drammatici. I contagi sono stati molti, causando parecchie vittime. Ad oggi, quindi, quali sono le regole o i comportamenti seguiti? «Abbiamo posto il divieto assoluto con le visite ai parenti – conclude – cerchiamo di garantirle attraverso delle video-chiamate, telefonate e altro. Non entra nessuno, solo il personale è autorizzato che opera all’interno delle strutture, con controlli legati alla misurazione della temperatura cercando di evitare i contagi».

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