In Sicilia l’emergenza Covid19 non si ferma. A preoccupare sono i dati epidemiologici  in continua evoluzione. Durante le festività natalizie l’intero Paese è stato costretto a vivere in piena zona rossa, per evitare un’eventuale terza ondata. Sono state rispettate tutte le regole emanate dal governo nazionale?  In queste ultime ore la direzione che si vuole intraprendere è quella di attuare maggiori restrizioni per le prossime 3 settimane. «In questo momento osserviamo un aumento dei pazienti che accedono al pronto soccorso riempiendo i reparti – ha dichiarato il professore Carmelo Iacobello, direttore del reparto di Malattie Infettive del presidio ospedaliero Cannizzaro di Catania, all’interno della rassegna stampa su Radio Fantastica – non è ipotizzabile un collegamento a ridosso delle festività natalizie, forse l’origine risale a quello precedente alle feste, causa shopping e regali natalizi ». Ore calde in tutti i vari settori a cominciare dalla scuola. Ma non solo, anche il futuro dei commercianti sarà appeso a un filo. «Io in questa fase non aprirei le scuole. In questo momento potrebbe rappresentare un’ulteriore miccia che accenderebbe ancora una volta un fuoco. Dobbiamo disciplinare meglio tutti gli esercizi commerciali, la scuola e i trasporti – continua –  per evitare grandi rischi. Ancora ci sono dei dubbi in base alla colorazione ma sicuramente alzare l’attenzione deve essere una prerogativa di tutti per non rischiare di andare incontro alle massime restrizioni. Prevedo un nuovo lockdown ». La disciplina e l’atteggiamento da adottare nei confronti del bene comune non devono cambiare. Una terza ondata cosa porterebbe al nostro Paese? « Io non sono un grande appassionato di fare previsioni in questa pandemia – conclude – la terza ondata va paventato perché tutto quello che stiamo osservando potrebbe essere l’inizio, ma non siamo in grado di dire adesso, se siamo alla conclusione della seconda ondata o l’inizio della terza ondata. Tutto quello che abbiamo fatto con scarsa disciplina possa rappresentare un fuoco pericoloso. La terza ondata speriamo non arrivi mai ».

Per ascoltare l’intervista clicca qui: