A rischio oltre 200 lavoratori che prestano la loro opera con contratti di somministrazione nello stabilimento della PFIZER di Catania. Diverse iniziative di mobilitazione sono state indette da parte dei sindacati. Alla base della protesta c’è una situazione molto delicata. Il futuro dei operai è in forte rischio. «La Pfizer da tantissimi anni utilizza la flessibilità del lavoro con la somministrazione – ha dichiarato Maurizio Attanasio segretario generale della CISL di Catania, all’interno della rassegna stampa su Radio Fantastica – i 200 lavoratori sono dipendenti di un’agenzia di collocamento privato svolgendo la propria attività lavorativa presso Pfizer. Un lavoratore in somministrazione costa di più perché vi è una commissione pagata all’agenzia del lavoro. Le nostre federazioni che rappresentano queste categorie hanno chiesto un incontro con l’azienda per capire come questi lavoratori non siano più utili proprio in questo periodo, considerando la forte richiesta di produzione. Da questo è nato un confronto e di conseguenza uno sciopero dei lavoratori». Anche in questa occasione si tratta di dovere fare i conti con una situazione di precariato. «Da circa 2 anni e mezzo chiediamo un piano aziendale – conclude – per capire quali attività può svolgere Pfizer a Catania. Se un reparto necessita di un controllo umano e non dei macchinari, come mai si passa ai licenziamenti solo perché i lavoratori hanno rivendicato dei diritti? Pfizer non si vuole confrontare, rinuncia ad un dibattito. Tra l’altro ha dichiarato che incontrerà un sindacato che non rappresenta in termini nazionali nessuno. Come mai in un reparto così delicato non si riesce a programmare un piano per il futuro? Addirittura sulla vicenda del vaccino, qualcuno ipotizza che qualche molecola potrebbe nascere proprio dagli stabilimenti di Catania. Giorno 2 dicembre dovremmo incontrare l’azienda presso Confindustria insieme a CGIL e UIL per avere delle notizie più sicure verso i tanti lavoratori, perché tutti meritano più rispetto».

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