Truffa ai danni dell’ASP. La Guardia di Finanza di Palermo ha scoperto un sistema di sovrafatturazione messo in piedi da due amministratori di un laboratorio di analisi accreditato e  contrattualizzato con l’Azienda Sanitaria Provinciale. Il modus operandi è andato avanti per anni. Secondo gli investigatori, i due avrebbero così generato un profitto da 300mila euro. «Le indagini hanno fatto emergere un quadro della situazione abbastanza allarmante – ha dichiarato il col. Gianluca Angelini, Comandante del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo, all’interno della rassegna stampa su Radio Fantastica – relativo all’illecito da parte di un laboratorio di rimborsi gonfiati per prestazioni effettuati in regime di convenzione mediante l’utilizzo di codici. Il laboratorio utilizzava questi codici per fornirli all’azienda provinciale e così i rimborsi erano superiori rispetto a quelli che dovevano essere erogati». I codici venivano forniti anche dai dipendenti della struttura, tramite i pazienti, ai medici di base. Ed è stato in questo modo che le fiamme gialle sono riuscite a risalire alla metodologia applicata per frodare il Servizio Sanitario. Gli investigatori, infatti, hanno riscontrato delle prescrizioni non compatibili con le caratteristiche del laboratorio. «La normativa – continua – in questa materia è particolarmente complessa e, proprio sfruttando l’elevato tecnicismo della materia, il laboratorio aveva previsto dei codici diversi da quelli utilizzati per la specifica prestazione oppure aveva utilizzato più codici o aggiunto dei codici superflui in relazione alla tipologia di analisi. In questo modo l’Azienda Sanitaria Provinciale è stata tratta in inganno rimborsando prestazioni per importi superiori rispetto a quelli che sarebbero stati dovuti erogati». Dalle indagini non sono emerse contestazioni nei confronti dei lavoratori. «I dipendenti – prosegue – non avevano quella professionalità tale da poter capire le erronee indicazioni nelle ricette». Per madre e figlio, a capo del laboratorio, adesso è scattato il divieto temporaneo di esercitare uffici direttivi di imprese per un anno.

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