Tre persone arrestate e due imprese sequestrate. A distanza di oltre un anno, arriva ad una svolta l’indagine sull’esplosione avvenuta in una fabbrica di fuochi d’artificio a Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese. Le operazioni, condotte dai Carabinieri, hanno fatto luce sulla morte di cinque persone e il ferimento di altre due. «Le indagini sono state molto complesse – ha dichiarato il capitano Lorenzo Galizia, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto, all’interno della rassegna stampa su Radio Fantastica – insieme al R.I.S. di Messina e la componente dell’Ispettorato del Lavoro hanno dato un importante contributo per risalire ai fatti. Da questo siamo arrivati a recuperare i soggetti che stavano lavorando in una zona di stoccaggio dell’azienda. Gli operai stavano utilizzando una smerigliatrice provocando delle scintille; hanno generato un’esplosione, innescando altri materiali che si trovavano lì sul posto, provocando la morte di 5 persone e il ferimento di altri 2. Oltre ai reparti specialistici, sono state impiegate tutte le componenti per far luce a questa vicenda, che ancora oggi scuote la comunità barcellonese ».A finire agli arresti domiciliari sono Vito Costa, titolare della ditta , e Corrado Bagnato insieme al figlio Antonino, responsabili della ” Bottega del Ferro”. Disposto anche il sequestro dei patrimoni aziendali e la sospensione dell’attività di esercizio per 12 mesi. «Molti dei reperti sono stati ritrovati a centinai di metri dopo l’esplosione – conclude – grazie al nucleo elicotteri di Fontanarossa consegnando un grande apporto alle riprese aeree. Dopo le operazioni di soccorso, hanno partecipato anche i Vigili del Fuoco, escludendo la causa di natura elettrica. In realtà sono state grosse le  negligenze registrate per questa esplosione ».

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